• Cosa vedere, dove mangiare e cosa fare in Sicilia in una settimana (o poco più) •
S come semplicità, come solarità, come Sicilia. Non lo so spiegare bene il legame con questa terra ma è davvero viscerale, ne sono attratta magneticamente, quasi ipnotizzata. Sarà che all’università mi scambiavano tutti per siciliana per via del mio accento, sarà che ho nel DNA il sole e il mare del Sud…ma io in Sicilia mi sento proprio a casa. La Sicilia è una terra magica e sorprendente; la conosco ancora solo in minima parte ma proverò a condividere con te, qui, tutto quello che so! Vuoi trascorrere una settimana in Sicilia occidentale e non sai ancora bene cosa vedere? Questo è l’articolo giusto per te!
TRAVEL BOX |
|
Nazione | Italia |
Valuta | € |
Clima | Mediterraneo |
Stagione ideale | Da giugno a settembre, per questo specifico itinerario |
Fuso orario | GMT+1 |
Documenti necessari | Carta d'identità |
N° min di giorni | 7 gg |
Mezzi di trasporto | Arrivo in aereo o con il traghetto; spostamenti in automobile sul territorio. |
COME RAGGIUNGERE LA SICILIA OCCIDENTALE
Il mezzo più comodo per raggiungere la Sicilia occidentale è sicuramente l’aereo. Puoi atterrare all’aeroporto di Trapani-Birgi, che all’ora del tramonto ti regalerà un panorama mozzafiato o, in alternativa, all’aeroporto di Palermo-Punta Raisi che dista circa 100 km da Trapani.
Noleggiare la macchina è fondamentale per spostarsi in Sicilia, puoi consultare il sito di Rentalcars per trovare la tariffa più vantaggiosa e richiedere il pick-up direttamente in aeroporto.
Se da Palermo, invece, preferisci raggiungere la costa occidentale con il bus, Segesta Autolinee effettua il trasferimento Aeroporto-Trapani a meno di €10.
DOVE PERNOTTARE IN SICILIA (OCCIDENTALE)
Puoi pernottare direttamente a Trapani oppure, come abbiamo fatto noi, a Marsala, un bellissimo borgo che si affaccia sul mare e famoso soprattutto per la produzione dell’omonimo vino dolce.
Perché la Sicilia è un’altra terra, un mondo a parte che non ha nulla a che fare con il Continente.
I Leoni di Sicilia (Stefania Auci)
MARSALA E MOZIA
Marsala è la città in cui ho trascorso più tempo in assoluto e che merita di essere vista con calma e attenzione (almeno due giorni pieni). Ogni scorcio, ogni panorama e ogni attività che puoi fare qui ti resterà impresso negli occhi.
Noi abbiamo dedicato un paio d’ore della prima giornata per la visita guidata e la degustazione alle Cantine Florio (che puoi prenotare online da questo sito), le più antiche e famose della Sicilia dove si produce il vino Marsala. Ti suggerisco di fare questa esperienza nel pomeriggio e, a seguire, goderti un bellissimo tramonto sulle Saline di Marsala, con i tipici mulini a vento che si specchiano nell’acqua. Qui l’aperitivo da Mamma Caura è un must!
FUN FACT |
L’11 maggio del 1860, Garibaldi e i suoi soldati sbarcarono a Marsala, dando così inizio alla Spedizione dei Mille. Garibaldi proprio in quell’occasione visitò le Cantine Florio e si narra che, nonostante fosse astemio, rimase positivamente colpito dalla variante dolce del vino Marsala, tanto che la famiglia Florio gli diede il suo nome “Garibaldi Superiore” (oggi purtroppo non più prodotta). |
Le Saline di Marsala sono situate all’interno della Laguna dello Stagnone, un’insenatura con acque molto basse, ideale per praticare Kitesurf se si è ancora principianti.
Al largo della Laguna c’è l’Isola di Pantaleo dove sorge Mozia (o Mothia), un luogo rimasto selvaggio e ricco di rare bellezze naturali, un tempo colonia fenicia. L’isola, quando c’è bassa marea, può anche essere raggiunta attraversando a piedi lo Stagnone in circa un’ora, ma in ogni caso ci sono dei traghetti che partono proprio da Mamma Caura e conducono a Mozia al costo di circa € 2,50 A/R. Una mezza giornata sarà sufficiente per visitare tutta la cittadina.
TRAVEL TIP |
Per visitare Mozia è necessario pagare un biglietto di €6, acquistabile da questo sito, che permette l’accesso anche al Museo G. Whitaker. |
Tornando a Marsala, non puoi non fare un giro nel centro storico che, anche la sera, è vivace e dinamico e si visita tranquillamente a piedi.
Piazza della Repubblica è il centro della città, qui si affaccia il Duomo e il Palazzo Comunale, con il suo splendido porticato. Altri palazzi noti in zona sono Palazzo Fici e Palazzo Burgio-Spanò, entrambi nei pressi di Porta Nuova, una delle quattro porte della città disposte ai vertici di un quadrilatero immaginario. Oggi, oltre a Porta Nuova, resta visibile solo Porta Garibaldi (da cui passarono i Mille quel famoso 11 maggio del 1860 di cui parlavamo prima); le altre due storiche porte furono distrutte durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
Fermati all’Antico Mercato, dove di giorno si vende il pesce mentre di sera si trasforma nel fulcro della movida marsalese. Se cerchi una vista panoramica, vai in cima a Villa Cavallotti; qui d’estate apre anche il pub Terrazza San Francesco, dove preparano ottimi cocktail.
Dove andare in spiaggia a Marsala?
A Marsala troverai spiaggia bianchissima e acque cristalline. Ci sono sia spiagge libere che lidi attrezzati. Ti consiglio Lido Playa Blanca oppure Cafè Blanc.
Dove mangiare a Marsala?
Anche se il posto migliore in assoluto dove ho mangiato è a casa dei genitori della mia amica di Marsala (dove ho sperimentato il vero calore e l’affetto genuino delle famiglie siciliane), ti consiglio:
- Panificio Ragona – per assaggiare le arancine siciliane
- Salumeria La Vecchia – la tipica putìa siciliana dove farsi preparare il pane cunzato
- Antica Trattoria da Pino
- SLO (San Lorenzo Osteria 2.0)
- Casamia hamburgeria bistrò
ISOLE EGADI – FAVIGNANA, MARETTIMO E LEVANZO
Regola: non puoi tornare dalla Sicilia senza aver visto le Isole Egadi. Dal porto di Marsala puoi noleggiare un gommone in autonomia oppure affidarti ai tour organizzati in catamarano, che ti permettono di approdare sulle isole e andarle ad esplorare un po’.
Se vuoi optare per il gommone, ti suggerisco questa compagnia; mentre per i tour guidati con partenza da Trapani puoi optare per Egadi Escursioni.
Solitamente con questi tour organizzati la visita di Favignana e Levanzo è nella stessa giornata; mentre per Marettimo è dedicata una gita in esclusiva. Dirti quale isola scegliere tra Favignana, Levanzo e Marettimo per me è impossibile, perchè ognuna per un motivo o per l’altro mi ha rapito il cuore. Favignana, ad esempio, ha il potere di farti vedere mille sfumature diverse di blu in appena 37 km di costa. Marettimo, invece, è la più selvaggia, rocciosa e la preferibile per praticare snorkeling.
Ti suggerisco, quindi, di trovare davvero il modo per vederle tutte e tre e stilare così la tua personale classifica.
TRAVEL TIPS |
Se hai più giorni a disposizione, o per una prossima vacanza, il consiglio è di pernottare proprio qualche notte a Favignana, un’isola che riesce ad offrire davvero tanto anche sulla terraferma e dove il tempo scorre lento. |
“La tonnara è un rito. La tonnara è un luogo in cui famiglie intere hanno vissuto per centinaia di anni: gli uomini sul mare, le donne negli stabilimenti.”
I Leoni di Sicilia (Stefani Auci)
Quali calette vedere a Favignana?
- Cala del Bue Marino
- Cala Rossa
- Cala Azzurra
- Cala del Prèveto
- Scalo cavallo
- Cala Rotonda (dove c’è l’Arco di Ulisse)
FUN FACT |
Cala Rossa prende il nome dal sangue che colorò le sue acque durante la Prima Guerra Punica (Battaglia delle Egadi 10 marzo 241 a.C.) |
Quali calette vedere a Marettimo?
- Cala Bianca
- Punta troia
- Praia i Nacchi
- Cretazzo
Quali calette vedere a Levanzo?
- Cala Minnola
- Cala Calcara
- Cala Tramontana
- Cala Faraglione
TRAPANI ED ERICE
Trapani, molto spesso considerata solo una meta di passaggio, è un borgo che ha davvero tanto da offrire e una storia antichissima da raccontare. Trapani è conosciuta come la città delle “cento chiese”, gran parte delle quali concentrate nel centro storico. Le più belle e importanti sono sicuramente la Cattedrale di San Lorenzo, al cui interno è possibile ammirare “La Crocifissione” del pittore fiammingo Van Dyck, e la Chiesa del Purgatorio.
All’estrema punta della città vi è il simbolo di Trapani, la Torre Ligny, dove il Mar Tirreno e il Mar Mediterraneo si incontrano e si uniscono.
FUN FACT |
Si narra che Trapani sia nata dalla falce caduta dalle mani di Cerere, Dea del grano, mentre percorreva la Sicilia su un carro alato alla ricerca della figlia Proserpina, rapita da Plutone. Questo spiegherebbe la sua forma a mezzaluna. |
Impossibile non fare una visita alle Saline di Trapani. L’oro bianco, come veniva soprannominato il sale un tempo, è ancora oggi in parte il perno dell’economia della città. Tra i mulini a vento e le vasche di sale, in inverno è possibile ammirare anche i fenicotteri rosa. Durante l’estate, invece, si può assistere alla tipica raccolta del sale, ed è proprio in questo periodo le vasche si colorano di rosa, segno che l’acqua ha raggiunto un alto grado di salinità grazie alla presenza di carotenoidi.
Se ami i musei e i luoghi culturali, non perderti il Museo del Sale a Nubia.
A pochi chilometri da Trapani, c’è il borgo del cannolo: Dattilo. Qui potrai assaggiarne di buonissimi. Il posto più famoso è l’EuroBar.
Da Trapani parte la funivia che porta ad Erice, uno dei borghi più belli d’Italia che, secondo la leggenda, venne fondato da Enea per seppellire le spoglie del padre Anchise, morto proprio in questi luoghi. Ti consiglio di visitare Erice al tramonto.
TRAVEL TIPS |
La funivia costa € 9,50 A/R. Qui puoi trovare tutte le informazioni per prenotare i biglietti. |
Varcata Porta Trapani, verrai catapultato indietro nel tempo e si presenteranno davanti a te il Duomo di Erice e la Torre di Re Federico. Da questo punto in poi perditi tra le viuzze e i vicoletti di Erice, ogni angolo nasconde bellezza e incanto.
Una delle icone del piccolo borgo medievale è il Castello di Venere, circondato dai bellissimi Giardini del Balio. Gli amanti delle viste panoramiche rimarranno estasiati nel vedere da quassù, in un solo colpo d’occhio, tutto il Golfo di Trapani, le Isole Egadi, Monte Cofano, San Vito Lo Capo e, quando le condizioni metereologiche lo permettono anche Pantelleria e Ustica.
FUN FACT |
Si dice che gli innamorati di un tempo, per parlare senza essere scoperti, si sedevano all'estremità di un sedile semicircolare in pietra, posto vicino alla scalinata di accesso sud dei Giardini del Balio, e dialogavano bisbigliando ognuno contro il muro più vicino. La forma particolare e il materiale del sedile, amplificano infatti anche i più lievi sussurri e li trasportano lungo la parete, fino al lato opposto, permettendo così la comunicazione. |
Un’altra chicca di Erice è la sua pasticceria tipica, qui sono famose le “genovesi”, crema al latte avvolta da un soffice strato di pasta frolla.
TRAVEL TIP |
Prova le genovesi di Maria Grammatico oppure dell’Antica Pasticceria del Convento. |
Dove mangiare a Trapani ed Erice?
- Ristorante Antichi Sapori
- La Bettolaccia
- 210 Grammi – Ristorante Laboratorio
- Pizzeria Calvino
- Pasticceria Colicchia – per la granita
MAZARA DEL VALLO E SELINUNTE
Mazara del Vallo è uno dei borghi che mi ha affascinato di più, forse perchè ho avuto la fortuna di visitarlo in una mattinata insieme ad un abitante del posto che mi ha fatto da guida; forse perchè ho assaporato dopo tanto tempo il fascino della cultura araba che da sempre mi desta interesse.
Nel centro storico di Mazara del Vallo, infatti, c’è un quartiere che spicca su tutti: la Kasbah, dove vivono più di 3.000 immigrati provenienti dalla Tunisia e dal Magreb, perfettamente integrati nel contesto cittadino.
Nella Kasbah, le stradine strette strette sono piene di dipinti colorati lasciati da artisti locali; le pareti delle case sono decorate con ceramiche e maioliche sgargianti; sui muri bianchi spiccano poesie, frasi, dediche alla città di Mazara, alla sua tradizione multiculturale e alla sua effervescenza etnica.
FUN FACT |
La porta azzurra di Mazara del Vallo, uno degli elementi decorativi più fotografati della Kasbah, si trova in via Pilazza 31. |
Ma oltre la Kasbah c’è di più: la Cattedrale del Santissimo Salvatore con le sue due cupole color acquamarina che si trova a Piazza della Repubblica, dove si affacciano anche il Seminario e il Palazzo Vescovile; il Collegio dei Gesuiti, un edificio barocco all’interno del quale si può ammirare il luminoso chiostro dove spesso vengono celebrate le funzioni civili; Piazza Mokarta, alla fine della quale si trova l’Arco Normanno, uno dei simboli più caratteristici della città; il giardino pubblico Villa Jolanda adornata dai vasi dipinti a mano dalla figlia dell’ex sindaco di Mazara del Vallo (vasi che troverai anche in altre strade del centro storico della città); la Chiesa di San Francesco, definita la più bella di Mazara, e infine il Lungomare di Mazara.
Prima di tornare alla volta di Trapani, ti consiglio di prevedere una sosta a Selinunte, un importante borgo marinaro, un tempo colonia greca di cui il Parco Archeologico ne è testimonianza.
Il Parco Archeologico di Selinunte è il più grande d’Europa, 270 ettari in cui sorgono le rovine di un’antichissima città. Qui potrai ammirare i resti di tre bellissimi templi. Per maggiori informazioni e per conoscere il costo del biglietto clicca qui.
Dove andare in spiaggia a Mazara del Vallo?
Le spiagge di Mazara del Vallo si estendono per diversi chilometri sulla costa occidentale trapanese, alternando lunghi litorali sabbiosi a tratti con fondale roccioso. Le più belle per me sono:
- Capo Feto
- Tonnarella – poco fuori Mazara del Vallo
- Puzziteddu Reef – ideale per praticare kitesurf o windsurf, a 15 km da Mazara
Dove mangiare a Mazara del Vallo?
- Maréaviva – Ostricheria – Crostaceria – Molluscheria – per assaggiare il gambero rosso di Mazara
- Al Pesciolino d’oro
- Ammàri
SAN VITO LO CAPO E MACARI
San Vito Lo Capo è una deliziosa e frizzante località balneare, che mi ricorda sempre vagamente la Miami Beach dei telefilm americani: sabbia bianca e finissima, palme e torrette di avvistamento in legno sul lungomare, acqua cristallina.
San Vito Lo Capo è il posto ideale per trascorrere l’intera giornata al mare, dal mattino fino alla sera.
E’ anche la patria italiana del cous cous, qui è famoso quella “alla trapanese” con il pesce. A fine settembre solitamente viene anche organizzato il Cous Cous Fest, il Festival internazionale dell’integrazione culturale.
San Vito Lo Capo sorge all’estremità del Golfo di Macari, un’insenatura naturale e selvaggia al cui lato opposto sorge il Monte Cofano, noto perché ricorda un volto umano.
Consiglio assolutamente di prevedere una mezza giornata in una delle tre calette che si affacciano sul Golfo di Macari, lungo meno di un chilometro: la spiaggia di Isolidda, la spiaggia Bue Marino e Caletta Rosa. Si raggiungono facilmente tramite un trenino gratuito che passa ogni 15/20 minuti e fa una sosta in ogni caletta, la macchina può essere parcheggiata in un largo spiazzo proprio davanti la prima fermata del trenino. Noi ci siamo fermati alla seconda caletta, era deserta anche in alta stagione, l’acqua freschissima e rigenerante. Questa è stata una delle giornate più belle della vacanza!
FUN FACT |
La Serie Tv di Rai 1 Makari (2021) è stata interamente girata sul Golfo di Macari, tra San Vito Lo Capo, la Riserva dello Zingaro, Scopello, Trapani e Palermo. |
Dove mangiare a San Vito Lo Capo?
- Profumi di cous cous
- Dal Cozzaro
- Ciuri Ciuri – gelateria
CASTELLAMMARE DEL GOLFO, RISERVA DELLO ZINGARO E SCOPELLO
Ci avviciniamo alla fine del nostro itinerario e non poteva assolutamente mancare la tappa a Castellammare del Golfo, un borgo che si affaccia sul mare e di sera luccica come un presepe arroccato su una rupe: da vedere assolutamente!
Una volta parcheggiato con la macchina in una viuzza poco distante dal centro storico, ci siamo avviati verso il Castello arabo-normanno dal quale prende il nome la città, il suo simbolo indiscusso, che si trova proprio sul lungomare.
Per arrivare sul lungomare si percorre una strada con tantissimi scorci caratteristici, dal fascino un po’ retrò. Ci sono terrazze dove poter ammirare il porto dall’alto, centrini fatti all’uncinetto appesi qua e là e tante scalinate (e in quelle che costeggiano Ammare Sky Sunset Drinks troverete anche morbidi cuscini sui quali sorseggiare il vostro drink e strofe di canzone di Ligabue dipinte sui muri.
TRAVEL TIP |
Se vai a Castellammare di giorno, imposta il navigatore su “Località Belvedere, 53, 91014” per farti condurre su uno splendido spiazzo con vista sul borgo e fare così delle foto panoramiche incredibili. |
In questa zona sono famosi i bagli, quelle che in Puglia verrebbero chiamate masserie. Sono agriturismi immersi nella natura dove è possibile godersi delle cene rilassanti. Un esempio? Baglio Aversa.
Questo tratto di costa è famoso per ospitare anche la Riserva dello Zingaro, 7 Km di natura incontaminata, vegetazione rigogliosa e colori accesi, un vero paradiso terrestre! Si può visitare a piedi tramite escursioni e sessioni di trekking ma d’estate, nelle giornate più torride, consiglio di ammirarla dal mare, a bordo di un gommone o di un catamarano.
I boat tour per visitare la Riserva dello Zingaro sono tantissimi, noi abbiamo prenotato un posto sul catamarano della compagnia Lionel Richie, purtroppo a causa dell’alto rischio di roghi e il mare mosso non abbiamo potuto effettuare il giro in barca, ma ti posso dire che la loro politica di rimborso è super efficiente e la prossima volta prenoterò sicuramente ancora da loro.
TRAVEL TIP |
Se cerchi consigli utili per i sentieri della della Riserva dello Zingaro consulta il loro sito ufficiale. |
Merita una visita anche Scopello, la frazione di Castellammare del Golfo. Il borgo probabilmente prende il nome dai suoi faraglioni (skopelos, in greco) che svettano orgogliosi dall’acqua, di fronte all’antica tonnara dismessa soltanto nel 1981, oggi ancora di proprietà dell’ormai arcinota Famiglia Florio, ma visitabile a pagamento recandosi direttamente sul posto, sia in auto che a piedi (circa 15-20 min).
Il paesino in sè è davvero piccolissimo, ma nei suoi dintorni si possono fare tantissime attività. Ai più atletici, come il nostro Sportivo, consiglio l’escursione alla Torre Bennistra: il percorso è in salita ma abbastanza facile e della durata di circa 30 minuti a piedi. Evita magari di farlo nelle ore/giornate più calde, ma la vista da lassù è davvero incredibile.
Ai più pigri, invece, consiglio un bagno nelle acque cristalline di questa baia. La maggior parte degli accessi al mare più belli di questa zona sono privati, ma se non hai la fortuna di conoscere qualcuno che abita qui niente paura: ti consiglio Cala Baia Luce, raggiungibile solo a piedi, dove ci sono solo ciottoli, scogli e mare azzurro, oppure Cala Mazzo di Sciacca. Se viaggi con bambini e cerchi una sistemazione più comoda invece vira verso la Spiaggia di Guidaloca.
FUN FACT |
Secondo una leggenda, la vista dei Faraglioni di Scopello ispirò Omero nella scrittura dell’Odissea. Alcuni studiosi hanno infatti riscontrato molte somiglianze tra la l’Isola dei Feaci, l’ultima tappa di Ulisse prima di tornare alla sua Itaca, e la meravigliosa Baia di Scopello. |
Dove mangiare a Castellammare del Golfo?
- La Cambusa
- Antiche Scale
- Cumpà – per il cous cous
- Jamo – per un drink dopo cena
BORGO PARRINI (PARTINICO) E PALERMO
Ultima tappa del nostro tour siculo.
Prima di arrivare a Palermo però, lungo l’autostrada che collega quest’ultima a Trapani, imbocca l’uscita per Partinico.
Borgo Parrini è una piccola frazione del comune di Partinico dallo stile inconfondibile, evidentemente ispirato a Gaudì, che merita assolutamente di essere vista se sei un vero Instagrammer.
Borgo Parrini è talmente piccolo che si può visitare tutto tranquillamente in meno di un’ora. La caratteristica di questo borgo sono gli edifici decorati con colori sgargianti, i murales, le maioliche e le scritte che arricchiscono le sue viuzze.
La pace e il silenzio che si respira qui è davvero magico (almeno quando siamo andati noi di giorno, verso ora di pranzo).
FUN FACT |
I “parrini”, in siciliano, sono i preti. Nel 1500 infatti i padri del Noviziato dei Gesuiti acquistarono i campi nei dintorni di Partinico e ci vissero fino al 1767, quando lo località passò in proprietà al principe francese Henri d'Orleans. |
Borgo Parrini è pieno di botteghe di artigiani, noi siamo entrati in quella di Filippo Grillo, pittore degli antichi carretti siciliani, dove troverai esposti reperti rappresentativi della Sicilia di un tempo e dove sarà bellissimo scoprire quanto fossero ingegnosi i nostri antenati, quali sono le origini della parola “pizzo” e quali sono le differenze tra il carretto trapanese, quello palermitano e quello catanese, grazie alle bellissime storie raccontate dal proprietario in cambio di una piccola offerta libera.
TRAVEL TIP |
Una sosta alternativa (o aggiuntiva) che ti consiglio di fare è al Tempio di Segesta, soprattutto se ami la storia e la cultura come il nostro Secchione. Il Tempio greco, isolato in mezzo alla collina, colpisce per la sua imponenza già in lontananza. E’ un luogo talmente suggestivo che merita di essere visto almeno una volta nella vita. |
Questo viaggio ci ha condotto fino a Palermo, il capoluogo della Sicilia.
Questa è la prima lezione che Ignazio impara: a Palermo, mezza frase può valere più di un discorso intero.
I Leoni di Sicilia (Stefania Auci)
Palermo è una città con una storia ed un passato articolato e affascinante. Nel tempo ha cambiato più volte il suo nome, ha visto succedersi innumerevoli dominazioni e sovrani, il suo porto è stato per secoli il fulcro degli scambi commerciali nel Mediterraneo.
Palermo porta con sé i segni di un passato glorioso e di un presente ancora più ingombrante e (purtroppo) a tratti drammatico.
Cosa fare? Cosa vedere? Dove mangiare a Palermo quando si hanno a disposizione solo uno/due giorni? Le risposte le troverai in questo articolo interamente dedicato al Capoluogo della Sicilia.
Per avere un’idea dei piatti tipici da assaggiare, consulta la nostra Traditional food box.
TRADITIONAL FOOD |
|
I tre must have da mettere in valigia? Eccoli qui:
#WHATSINYOURSUITCASE |
|
Per concludere in bellezza, ecco la playlist giusta per questo viaggio! Enjoy!
Quali posti della Sicilia occidentali consiglieresti di vedere? Lascia un commento e se ti è piaciuto questo post…condividilo!