• Intervista a Enrico Giolo: una guida turistica made in Italy a New York •
Abbiamo conosciuto Enrico grazie ai Live tour di Lucus e siamo state subito contagiate dal suo entusiasmo e dalla sua simpatia. Vedere New York attraverso i suoi occhi, visitare virtualmente i luoghi più iconici della Grande Mela, imparando al contempo tantissime curiosità inedite è stata un’esperienza bellissima, che ci ha talmente conquistato da chiedere ad Enrico un’intervista per farci raccontare tutto sul suo “sogno americano”.
CHI E’ ENRICO GIOLO
Nato e cresciuto in provincia di Padova, Enrico ha sempre lavorato nel settore turistico, come agente di viaggio e accompagnatore di gruppi. Nel 2006, andando a trovare un cugino che tuttora vive a New York, s’innamorò follemente della città tanto da decidere, un paio di anni dopo, di prendere 3 mesi di aspettativa dal suo precedente lavoro e trasferirsi nella Grande Mela per fare il corrispondente internazionale.
“New York non è esteticamente la città più bella del mondo, ma ha un’energia incredibile che ti scuote dentro. E’ una città eclettica, cosmopolita, accogliente che mi ha fatto sentire subito a casa.”
Enrico
Dopo questa esperienza relativamente breve, la consapevolezza che New York fosse la città dove trascorrere tutta la sua vita era ormai forte e così lasciò definitivamente il suo lavoro, chiese un visto e si trasferì in pianta stabile in America.
Oggi, dopo 13 anni, Enrico è a tutti gli effetti un cittadino americano e una guida turistica abilitata per New York e per altre località degli USA. “Ricevere il 1° aprile 2021 il passaporto americano è stata una delle soddisfazioni e riconoscimenti più grandi della mia vita” ci ha confessato Enrico durante la nostra chiacchierata.
Enrico si reputa un “privilegiato” perché vive nella città che ha scelto e perché ama il lavoro che fa, e noi possiamo aggiungere che riesce a trasmettere la passione per il suo lavoro anche attraverso lo schermo del cellulare e che è un magnifico raccontatore di storie, una guida turistica spigliata e divertente da far clonare!
LE COSE CHE ABBIAMO IN COMUNE
Parlando con Enrico abbiamo scoperto di avere tante cose in comune ed è stato come se ci conoscessimo da una vita. Sicuramente la prima è l’entusiasmo e la curiosità famelica verso ogni cosa che ci circonda. Subito dopo, la passione per i viaggi, per l’arte, il cinema (da soli) e i tramonti! E poi, ovviamente, facciamo tutti parte della famiglia Lucus, Enrico come Guida Turistica di NY e noi come Community Partner di Milano.
Di seguito le risposte di Enrico alle nostre 11 domande. Buona lettura!
- Come si diventa guida turistica di New York?
Si deve superare un esame di circa 150 domande per ricevere il patentino di guida turistica. Non è facile, soprattutto perché essere una guida certificata a NYC è una grossa responsabilità ed infatti, consiglio vivamente a tutti di affidarsi sempre ad una guida certificata per i tour nelle città straniere, che deve avere, tra le altre, anche competenze di primo soccorso.
- Cosa ti manca di più dell’Italia e qual è stata la cosa più difficile a cui abituarsi a New York?
Dell’Italia mi manca poter uscire e prendere da mangiare con 5 euro quando qui a New York due caffè espressi li paghi 6 dollari. La Grande Mela è una città oggettivamente costosa. Mi manca ovviamente anche la mia famiglia che è rimasta in Italia e in generale la qualità della vita che c’è lì (di cui ti rendi conto solo quando lasci il tuo orticello).
Per quanto riguarda la cosa più difficile a cui abituarsi direi la lingua, anche quando pensi di sapere bene l’inglese dover parlare tutto il giorno in una lingua che non è la tua, soprattutto al telefono, è stata una sfida impegnativa. Quindi sì, direi che la lingua, professionalmente parlando, è stato uno degli ostacoli più grandi; anche se fortunatamente gli americani sono tutti molto pazienti e solidali con gli stranieri.
- Come si ottiene la Green Card?
Il primo modo per ottenere la Green Card americana – che per chi non lo sapesse è l’autorizzazione rilasciata dalle autorità USA che consente ad uno straniero di risiedere sul suolo americano per un periodo di tempo illimitato – è tramite la Lotteria!
Tra ottobre e novembre si inserisce la domanda sul sito del Governo Americano e poi verso maggio vengono fatte le estrazioni (circa 50.000). Conosco un sacco di persone che hanno vinto la Green Card! Dal giorno dell’estrazione, occorre trascorrere 6 mesi e 1 giorno negli Stati Uniti per mantenere il diritto alla Green Card e in questo periodo si devono pagare le tasse negli USA, dimostrando quindi di essere a tutti gli effetti “cittadini americani”.
Un altro modo è ottenerla attraverso la “sponsorizzazione” di un parente prossimo cittadino o residente permanentemente negli USA, oppure grazie ad alcuni requisiti lavorativi (es. essere manager di una società con sede negli States) oppure se si è richiedenti asilo o rifugiati politici.
L’ultimo modo per conquistarsi la Green Card è grazie al matrimonio con un cittadino americano. La Green Card acquisita tramite matrimonio dura per 2 anni ed è provvisoria. In seguito, si può rinnovare e ottenere una carta definitiva valida 10 anni.
Io, prima del matrimonio, sono sempre stato a NY con dei visti (al tempo non esisteva ancora l’ESTA). Il visto turistico è valido 10 anni e ha un limite massimo di permanenza per singolo soggiorno stabilito a 6 mesi. Il visto da studente invece ha una durata massima di 4 anni. Si richiedono direttamente presso l’Ambasciata o il Consolato Americano più vicini al proprio domicilio. Io sono stato molto fortunato e non ho mai avuto difficoltà ad ottenerli.
TRAVEL TIP |
L’ESTA è il visto adatto a quei viaggiatori che, in possesso della cittadinanza italiana o di altri Paesi che fanno parte del Visa Waiver Program, desiderano restare negli USA per un periodo inferiore ai 90 giorni. Questo tipo di visto è il più adatto per il turismo, ma può essere utilizzato anche da chi si reca negli USA per affari. La validità dell’ESTA è due anni e consente di fare multipli viaggi negli Stati Uniti. Nessuno di questi soggiorni, però, dovrà superare i 90 giorni consecutivi! |
- All’inizio in che zona di New York vivevi? C’è una zona che consiglieresti per vivere?
Tutto dipende dal budget. Quando mi sono trasferito a New York per la prima volta, sono andato nel Lower East Side, dove viveva anche mio cugino, che è un quartiere molto trendy! Mi sono divertito tantissimo e sono stati anni bellissimi. Mi emoziona sempre tornare in quei luoghi. Poi mi sono trasferito a Brooklyn e ora da quasi 6 anni vivo nel Queens, a Sunnyside, un quartiere molto ben tenuto vicino a Manhattan.
Consiglio anche il Bronx come quartiere in cui vivere, a dispetto della sua fama qui ci sono delle zone meravigliose in cui cercare casa.
All’inizio, qualunque zona si sceglie, consiglio comunque di condividere l’appartamento con altre persone.
- Se invece si va a New York da turista, dove consigli di alloggiare?
Rispondo al contrario: sconsiglio la zona di Times Square perché è molto caotica e rumorosa. So che se uno viene per la prima volta vuole una sistemazione comoda per girare a Manhattan, ma i mezzi funzionano molto bene, soprattutto la metropolitana, quindi non preoccupatevi di scegliere anche delle accomodation più distanti dal centro.
- Travel Tips: quali sono le app indispensabili per vivere o semplicemente visitare New York?
Non può assolutamente mancare sul vostro cellulare una cartina delle linee metropolitane di New York e, in generale, consiglio di scaricare le mappe offline della città. E’ vero che quasi tutte le zone di New York hanno il free wifi, ma le mappe offline sono decisamente più comode e “battery saver”.
Una delle prime cose da fare è poi acquistare la MetroCard (che tra qualche tempo non sarà più cartacea ma direttamente scaricabile come una qualunque app sul cellulare e funzionerà anche quando questo è scarico!). Il costo della MetroCard è di 1 dollaro, da ricaricare poi con un abbonamento settimanale o mensile, oppure con dei soldi come fosse un wallet da cui vengono scalati 2 dollari e 75 cent ad ogni passaggio.
Posto che la metro è il mezzo più comodo per spostarsi a New York, se ti piace l’idea di visitare in bici la città, puoi prendere a noleggio le bici con “Citi Bike”, il servizio offre anche la possibilità di fare un abbonamento settimanale o annuale, in aggiunta al servizio di rent giornaliero.
Sono indispensabili anche le app di Uber e Lyft. Gli americani negli ultimi anni utilizzano davvero poco i taxi proprio perché gli spostamenti con queste due app sono molto più convenienti. Unico limite: il traffico!
Infine, un’altra applicazione “storica” e utile per chi si trova negli USA è Craigslist, un portale di annunci dedicati al lavoro, alle case, agli eventi, acquisti, incontri e tanto altro.
FUN FACT |
Orientarsi a New York è facile: ci sono 12 Avenue, strade molto grandi - anche a quattro corsie - che vanno da da nord a sud. Tutte le altre sono Street, strade più piccole a due corsie che vanno da est a ovest! |
- Quali sono i tuoi posti del cuore di New York?
Oltre alla Lower East Side di New York a cui sono particolarmente legato visto che è stata la mia “prima casa”, mi piacciono un po’ tutte le aree verdi di New York, da Central Park al Gantry Park a Long Island City. Il bello di New York è che cambia aspetto in base alla stagione: i parchi sono stupendi in primavera durante la fioritura, in inverno coperti di neve ma anche in estate quando puoi toglierti la maglia e stenderti al sole o in autunno quando le foglie cadono e tutto intorno si dipinge di giallo e arancione.
Un altro posto magico, perfetto da visitare in tutte le stagioni, anche con la pioggia, è Brooklyn Heights e la sua Promenade. Brooklyn Heights si trova in una delle zone più tranquille, silenziose e meglio preservate di New York, l’opposto della caotica Manhattan. Le fermate della metro più vicine sono Clark Street, Court Street e Borough Hall.
Poi amo vedere lo skyline di New York all’ora del tramonto, è uno spettacolo suggestivo ed emozionante, ad esempio in cima all’Empire State Building o al Top of the Rock, due grattacieli in stile art decò che apprezzo particolarmente.
- Qual è un posto meno turistico ma che vale comunque la pena vedere a New York?
Il Bronx è un bellissimo distretto. E’ grande quanto la città di Parigi. E’ conosciuto come posto pericoloso ma non è più così – o comunque non tutte le zone sono “da evitare”- anzi alcune vie sono davvero molto belle e tranquille come Little Italy. Diversamente dalle Little Italy di Manhattan o Brooklyn, divenuti quartieri ormai super turistici, il quartiere italiano del Bronx ha mantenuto la sua autenticità ed è ad oggi l’unica vera Little Italy di New York: un tuffo nell’Italia degli anni ‘80.
Il bello di New York sono i forti contrasti: io personalmente adoro la parte a sud dell’isola di Manhattan (Lower Manhattan), la parte più vecchia della Nuova Amsterdam dove ci sono Wall Street e Pearl Street per intenderci. Qui si passa dalla freneticità del Financial District alla tranquillità e al silenzio del Ground Zero Memorial; dai grattacieli alle stradine strette e ciottolose.
FUN FACT |
All’epoca del Proibizionismo (1920-1933) a New York nacquero i primi speakeasy, ovvero dei bar che vendevano illegalmente alcolici - il più delle volte nei retrobottega di altri negozi o comuni caffetterie - servendoli in tazze da the. |
- Qual è il tuo ristorante preferito a New York?
Casa mia perchè cucino benissimo! A parte gli scherzi, se volete provare la vera pizza newyorkese dovete fermarvi agli street food che vendono lo “slice di pizza ad un dollaro”.
Io apprezzo molto la cucina asiatica, thai e giapponese e ho una passione sfrenata per il ramen! Il Ristorante Suzume a Brooklyn fa il ramen con il salmone più buono che io abbia mai mangiato.
Casa Enrique a Long Island City (1 Stella Michelin) è un ristorante fusion messicano che fa ottimi margarita.
Infine consiglio la pizzeria Ribalta, dove fanno una pizza azzarderei dire anche più buona di quella che si mangia in Italia!
- Qual è l’ultimo viaggio che hai fatto?
Solitamente viaggio a gennaio e febbraio che sono i mesi più freddi a New York. A gennaio 2020 sono stato due settimane alle Hawaii e poi in Vietnam e a Dubai, giusto in tempo prima dello scoppio della pandemia! A settembre 2020 invece sono tornato in Italia e sono stato in Sicilia e in Toscana.
Devo ammettere di essere stato molto fortunato anche in questo caso perché, in un anno atipico come il 2020, ho viaggiato comunque tanto! Questo anche grazie al mio lavoro come libero professionista che mi consente molta flessibilità: d’altronde la ricchezza più grande che abbiamo è proprio il tempo!
- Qual è un posto di New York diventato famoso grazie ad una scena di un film o di una serie TV?
Il telefilm “Sex and the City” ha trasformato la città di New York. A mio avviso è stato uno show geniale, molte riprese in esterna sono state fatte in luoghi reali che hanno acquisito una fama mondiale. Un esempio? L’appartamento di Carrie si trova nel West Village, al 66 di Perry Street; il negozio di cupcake in cui vanno a mangiare Carrie e Miranda in una celebre scena della serie tv, è in realtà il Magnolia Bakery al 401 di Bleecker Street.
Anche la serie TV Gossip Girl ha reso celebre l’Upper East Side di Manhattan, celebre l’inquadratura di Serena Van der Woodsen a Grand Central (la stazione ferroviaria più grande del mondo) nell’episodio pilota della serie.
FUN FACT |
Sul soffitto dell’atrio di Grand Central Station a New York è dipinta una costellazione al contrario. Secondo alcuni l’errore sarebbe da attribuire alla mappa medievale usata come modello, secondo altri la riproduzione al contrario sarebbe voluta in quanto rappresentazione della volta celeste dal punto di osservazione di Dio. |
Un altro film che ha reso famosa New York è “Manhattan” di Woody Allen (1979). La celebre inquadratura in cui il regista e attore siede su una panchina con vista sul Queensboro Bridge accanto a Diane Keaton è stata girata al Sutton Place Park di Roosevelt Island.
Infine, come non nominare la celebre locandina del film cult “C’era una volta in America” di Sergio Leone. La stradina di New York con il pilone di un grande ponte (il Manhattan Bridge) che svetta alle spalle degli edifici si trova a Brooklyn, nel quartiere DUMBO ( Down Under the Manhattan Bridge Overpass), in fondo a Washington Street.
CONCLUSIONE
Enrico la sera dell’intervista su Zoom ci ha fatto viaggiare e innamorare di New York, con il suo entusiasmo, la sua empatia e solarità. Speriamo di essere riuscite in parte a trasmetterti un po’ della sua energia e averti fatto venire nostalgia della Grande Mela! Noi abbiamo promesso a Enrico di andarlo a trovare non appena possibile….e tu vorresti venire con noi? Faccelo sapere nei commenti!